Se il tartaro, nella mitologia classica, è il luogo dove Zeus relegò i Titani vinti, quello dentario è sicuramente una parola strettamente legata all’igiene orale. Difatti è proprio il tartaro dentale quello che regolarmente andiamo a rimuovere attraverso la detartrasi professionale, o ablazione del tartaro ad opera di un igienista professionale, al fine di avere una bocca sana e pulita. Ma come si forma il tartaro e come lo si può eliminare? Scopriamolo insieme.
Il tartaro dei denti è un deposito di composti minerali e cellule, che si forma intorno ai denti. Rappresentato principalmente da sali minerali di fosfato di calcio e ricoperto da uno strato batterico non mineralizzato, il tartaro dentale si forma nel corso della vita dell’individuo sulle superfici dentali sottogengivali e/o sopragengivali ed è da tempo riconosciuto come un fattore che contribuisce allo sviluppo della carie e della malattia parodontale.
L’eccessiva formazione di tartaro è presente in tutte le popolazioni conosciute, ma la sua entità varia notevolmente da individuo a individuo. Fattori come l’abitudine all’igiene orale, la frequenza delle cure dentistiche, l’età, la salute sistemica e la dieta influiscono sulla sua formazione.
Una curiosità che pochi sanno, quando ci si interroga su che cos’è il tartaro, è che, essendo una ricca fonte di DNA umano mineralizzata, spesso sopravvive bene nei contesti archeologici ed è utile per studiare la patologia dentale dei nostri antenati.
Prima di capire come togliere il tartaro dai denti, è importante comprendere in quali forme può presentarsi questa condizione che, se trascurata, è in grado di dare il via a patologie del cavo orali anche importanti. Composto principalmente per l’80%-85% da contenuto inorganico, il tartaro si classifica in base alla sua localizzazione in:
Le diverse tipologie di tartaro si differenziano non solo per la localizzazione ma anche per l’aspetto:
Domandarsi perché si forma il tartaro ai denti è uno degli interrogativi a cui si cerca di dare risposta quando si vuole migliorare la salute e l’aspetto del proprio cavo orale. Vediamo quindi, nel dettaglio, cosa provoca il tartaro ai denti.
La formazione del tartaro dipende principalmente dalla presenza di batteri e residui di cibo che si depositano nel cavo orale e sulla superficie dentale. Quando mangiamo, i residui di cibo che si depositano sui denti vengono infatti attaccati dai batteri formando sul dente una patina detta placca. Se la placca non viene rimossa lavando i denti nel giro di circa 12/18 ore, questa può unirsi ai sali calcarei e ai fosfati contenuti nella saliva formando una concrezione dura e particolarmente adesiva. Questo è il primo deposito del tartaro.
Oltre alla scarsa igiene orale, il tartaro potrebbe formarsi anche in caso di:
Tartaro sui denti: sintomi e disagi conclamati potrebbero non presentarsi inizialmente. Infatti, ad esclusione dell’estetica, il tartaro potrebbe non provocare veri e propri problemi nei primi stadi di sviluppo.
Tuttavia, nei casi più conclamati, potrebbe essere responsabile di sintomi quali:
Se ti stai domandando come rimuovere il tartaro dai denti la risposta è una: solo il dentista può farlo. Il tartaro è infatti un importante avversario del benessere orale dal momento che può essere eliminato solo dagli appositi strumenti utilizzati dall’odontoiatra durante la detartrasi, a cui è consigliato sottoporsi ogni 6/12 mesi.
Se quindi, da un lato, non ci sono consigli pratici per capire come togliere il tartaro dai denti, ci sono però degli importanti accorgimenti da ricordare per contrastarne la formazione. La corretta igiene orale è il primo e fondamentale passo per mantenere la salute dei nostri denti ad un livello ottimale. Dunque, è importante:
Cercare di capire come togliere il tartaro dai denti in modo naturale potrebbe rappresentare una perdita di tempo. Il tartaro, infatti, può essere rimosso solo grazie all’intervento di uno specialista. È quindi consigliabile consultare un professionista del sorriso per garantire la sicurezza della dentatura, evitando di ricorrere a rimedi casalinghi che potrebbero danneggiare smalto e salute orale. Se da un lato, quindi, non è possibile eliminare il tartaro in autonomia, come vedremo nel corso dell’articolo, ci sono tanti modi per contrastarne la formazione.
Se quindi ti stai chiedendo come pulire i denti dal tartaro a casa, la risposta è ancora univoca: meglio evitare. Infatti, i rischi di togliere il tartaro a casa sono molteplici e tra questi ricordiamo:
La rimozione del tartaro dai denti è fondamentale per diversi motivi che hanno un impatto diretto sulla salute orale e generale.
Rimuovere il tartaro permette di:
Per capire come contrastare il tartaro, è importante avere a mente alcuni piccoli accorgimenti che possono fare davvero la differenza nella salute del proprio cavo orale. Se ti stai quindi domandando come evitare il tartaro ai denti, ecco alcune pratiche che possono aiutarti a questo scopo:
Placca e tartaro sono due termini che si usano spesso quando si parla di salute orale. Tuttavia, nonostante entrambi si riferiscano alla crescita dei batteri sui denti, usarli in modo intercambiabile non è del tutto corretto. Qual è quindi la differenza tra placca e tartaro? Ecco tutto quello che c’è da sapere!
La placca è una pellicola incolore di batteri e zuccheri che si forma costantemente sui denti. Sebbene non sia possibile vederla a occhio nudo, è possibile percepirne l’accumulo passando la lingua sulla superficie dei denti. La placca è quello strato appiccicoso che sentiamo sui denti quando non sono puliti. Piccole quantità, accumulate nel corso di poche ore non sono preoccupanti. Tuttavia, la placca cresce molto rapidamente ed è la causa principale di carie, disturbi gengivali e di malattie parodontali, quindi è necessario prendersene cura.
Come abbiamo visto nel corso di questo articolo, il tartaro è, invece, una placca indurita. Quando la placca non viene rimossa efficacemente durante la routine di igiene orale, i minerali della saliva si combinano con la placca a formare il tartaro. A differenza della placca, il tartaro non può essere spazzolato via e richiede l’intervento di un dentista. La velocità con cui la placca si sviluppa in tartaro può variare notevolmente da persona a persona, per questo motivo è necessario prestare molta attenzione alla propria casistica personale, parlandone anche con l’igienista dentale al termine della seduta.
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